giovedì 19 marzo 2015

Budapest - terzo giorno - passeggiate al sole

Il nostro terzo giorno di vacanza a Budapest ci svegliamo con un bel sole, così decidiamo di fare una bella camminata per una delle strade più importanti della città, via Andrássy.
Su tutte le guide questo viale viene incluso nelle visite obbligate in città, deduco che non può mandare nelle nostre destinazioni. Ci arriviamo con il tram, preso alla fermata vicino all’hotel. Vi dirò, questa volta siamo rimasti un po’ delusi. La strada è senza dubbio bella e imponente, lunghissima ed elegante…però la camminata non è così piacevole come ci aspettavamo. Fa freddo, i marciapiedi a quest’ora sono tutti ancora all’ombra, i negozi eleganti tanto decantati sono sì, negozi abbastanza lussuosi, ma non c’è traccia di addobbi natalizi di particolare effetto. Ci sembra tutto abbastanza anonimo. Unica struttura davvero degna di nota è una libreria che vale la visita, perché ospita al suo interno un segreto speciale: poco distante dal Teatro dell’Opera, la libreria Alexandra è un edificio moderno e ben allestito…proseguendo tra uno scaffale e l’altro arriva lo stupore: il centro dell’edificio ospita il lussuoso Book Café, un luogo d’altri tempi, che lascia a bocca aperta, specialmente in un contesto insolito come questo.  Vale la pena fare una sosta per ammirare il grande ed elegantissimo salone.
Non ci fermiamo per un caffè solo perché siamo ancora satolli per la colazione del mattino. Continuiamo stoicamente la camminata senza prendere la metro…anche se fa freddo c’è il sole e bisogna approfittare. Alla fine del viale, si trova l’imponente Piazzale degli Eroi, con il monumento al Millennio, di lato il Museo di Belle Arti, e ancora più avanti uno degli spazi verdi principali della città, il parco Városliget.
 
 
 

Per le feste natalizie è stata allestita una grande pista di pattinaggio sul ghiaccio. Vista la bella giornata, sono tante le persone che volteggiano scivolando sulla superficie fredda e luminosa.  Decidiamo di addentrarci nel parco, che da un lato ospita i famosi Bagni Szechenyi (a cui dobbiamo rinunciare per motivi di tempo) e dall’altro il Castello di Vajdahunyad, una costruzione davvero singolare che mescola diversi stili: una parte è ispirata ad un castello della Transilvania, una parte è in stile barocco, un’altra in stile gotico…insomma, con una breve passeggiata si ha un assaggio di diversi tipi di architettura e di diverse epoche storiche. Questo luogo bizzarro è stato ideato alla fine del 1800 in occasione di un’importante manifestazione (Fiera Millenaria) e in origine volutamente “finto”, costruito in cartone e legno. Il suo successo di pubblico portò alla decisione di mantenere la struttura, ricostruendola in pietra e mattoni.
 
 
 
 
 

All’interno del “castello” si trova uno dei monumenti più famosi di Budapest, la statua dell’Anonimo. Si tratta di un uomo coperto da una lunga veste e da un cappuccio che gli nasconde il volto, con una penna in mano. Pare che il misterioso individuo rappresenti lo scrivano del re Bela (vissuto nel XIII secolo), e che sfiorando la sua penna si acquisti la possibilità di diventare degli ottimi scrittori. Quest’ultimo dettaglio, però, non lo conoscevo: ho scoperto questa bizzarra credenza solo dopo essere rientrata a casa, perciò non posso confermarne l’efficacia…!
Terminata la visita, camminiamo un altro po’ per il parco, bighelloniamo tra le bancarelle del mercatino allestito per le feste nei dintorni dell’entrata, poi riprendiamo la metro e torniamo verso il centro per il pranzo. Dopo tante abbuffate a base di carne, scegliamo per un pranzo “light” persino all’Hard Rock Café. Trovarmi ad addentare broccoletti lessati seduta al tavolo di uno dei locali che propongono il più alto grado di leccornie americane in tutto il mondo mi sembra una delle esperienze più assurde di questo viaggio. Eppure a mangiare pesante anche stavolta proprio non ce la farei…
Dopo il pasto “morigerato” riprendiamo la teleferica per risalire nella parte alta della città. Godendoci il sole del primo pomeriggio, passeggiamo per i giardini del Palazzo Reale. Decidiamo di non entrare a visitare l’interno, questa volta non abbiamo voglia di mostre e musei. La vista dal giardino del palazzo è bellissima. Se ieri abbiamo ammirato un panorama immerso in un cielo grigiastro, oggi possiamo godere le mille sfumature della città accesa dai raggi del sole. Su un lato del castello, una vetrata risplende come un gioiello, dall’altro lato, una statua si staglia nel cielo azzurro. Affascinante.
 
 
 
 
 
 
 

Quando (fin troppo rapidamente) il sole comincia la sua discesa, decidiamo di scendere anche noi, per andare a visitare la Basilica di Santo Stefano. La chiesa è grande e imponente. Nella piazza antistante, l’ennesimo mercatino natalizio con cibo e piccoli prodotti artigianali. All’interno una grande cupola sovrasta un ambiente non particolarmente ricco di decorazioni. Non sono religiosa, ma è un momento particolare, e mi fermo un attimo per accendere una candela per un’amica a cui tengo molto. Non credo nelle preghiere, ma una benedizione, una luce, il calore non possono far male. E se qualcuno a cui vuoi bene sta soffrendo forse vale la pena di spendere qualche momento in più per sperare che stia meglio.
 

 
Concludiamo il pomeriggio con una lunga passeggiata: invece di riprendere la metro, decidiamo di raggiungere l’hotel facendo un altro giro…a volte è bello avventurarsi senza una meta precisa. E lungo la strada capita di incontrare attrazioni non previste, come la Sinagoga, un grande edificio orientaleggiante decorato a righe rosse, o negozi diversi dal solito, come il locale fast-food dedicato ai vegani.
 
 
 

Per la cena, in preda all’indecisione e senza troppo appetito, ce ne andiamo in un pub, nulla di particolarmente tipico o eccezionale, ma siamo stanchi e ci va qualcosa di semplice. Abbiamo camminato tanto, ma il giorno dopo ci aspetta un’altra passeggiata in mezzo al verde…e in mezzo al Danubio!