sabato 3 gennaio 2015

Budapest - Il nostro arrivo

Arriviamo all’aeroporto di Budapest verso le 17, per raggiungere l’hotel scegliamo l’opzione “mezzi pubblici”, per testare, appena arrivati, l’efficienza dei servizi locali. Con pochi fiorini alla mano rimediati prima di partire (un grazie di cuore a P. per il pensiero!), compriamo i biglietti per il trasporto in città. Troviamo subito il botteghino dei ticket, dove ci vengono fornite da un’impiegata la cartina e le indicazioni per arrivare in centro.

Appena usciti dal terminal c’è il bus n.200 che collega l’aeroporto con la linea blu della metropolitana. Passa frequentemente e noi siamo così fortunati che lo troviamo lì ad attenderci. Una caratteristica dei trasporti  di Budapest che avevo letto su diversi siti web, e che ho verificato di persona, è la puntualità. Gli orari di bus e metro sono rispettati in maniera davvero scrupolosa. Difficilmente ho atteso un mezzo più di 5 minuti. Più di frequente l’ho trovato caldo ed accogliente al capolinea o è arrivato alla fermata pochi secondi dopo essere giunti sulla banchina. Questo significa poca attesa, poco tempo per annoiarsi e soprattutto mai troppa gente in un vagone della metro o sul tram. Praticamente l’opposto di quanto accade nella mia splendida e trascuratissima città.

Il viaggio in bus attraversa la periferia. Centri commerciali, insegne fin troppo note, cartelloni di (aiuto!) Calzedonia…la globalizzazione è un aspetto che mi indispettisce sempre un po’ quando viaggio. Ok, può aiutare a sentirsi a casa, ma così è un po’ troppo. Arrivati alla fermata della metro, dopo qualche rampa di scale non comodissima con le valige, non dobbiamo aspettare molto per accomodarci in uno dei vagoni per 6-7 fermate. Le vetture della metro non sono di ultima generazione, ma sono pulite e soprattutto nessuno ti disturba durante il viaggio. Ad ogni stazione, accanto alle macchinette obliteratrici, i controllori verificano la timbratura del biglietto con aria severa. Quindi a bordo niente concerti improvvisati, niente questue e sufficiente spazio per tenere d’occhio eventuali borseggiatori.

Giunti alla nostra fermata, risaliamo una ripida e stranamente velocissima scala mobile (qui vanno a doppia velocità rispetto alle nostre, ci si abitua presto ma all’inizio lascia un po’ di stucco) e la prima sensazione che ci accoglie è positiva: un buon profumo di cibo, già dentro l’ingresso della stazione. E’ confortante. Mi è già capitato lo scorso anno a Bruxelles, ed è una cosa che già di per sé ti scalda un po’ il cuore: arrivi in un posto e ti accoglie un odore di cose buone da mangiare…la prima cosa che pensi è “ok, sono capitato nel posto giusto”.

Per strada fa meno freddo di quello che avevamo previsto, ma siamo comunque ben imbottiti…cartina alla mano raggiungiamo facilmente la strada del nostro hotel. L’Hotel Boutique Zara (ve ne parlo perché ci siamo trovati bene), è una struttura moderna, con personale giovane, ma gentile e competente. Molti si lamentano che a Budapest non si parli Italiano. Io mi lamenterei invece che in Italia non si studi abbastanza l’Inglese a scuola…La stanza è piccola (molto piccola), ma funzionale e calda (molto calda, per l’infelicità della mia metà, ma perfetto per i freddolosi come me). Particolarità della stanza (un’idea da copiare) sono i due piumini singoli e separati nonostante il letto sia matrimoniale. E’ ottimo per non litigarsi le coperte e per scegliersi il grado di “copertura” richiesto…e anche rapido per rifare il letto la mattina.
Tempo di posare le valige e via, di nuovo per strada, in esplorazione dei dintorni.
L’hotel è praticamente a due passi da una delle vie principali della città, Vaci Utca, lunga strada pedonale (completamente pedonale) che attraversa il centro, su cui si affacciano trattorie e locali acchiappaturisti ma anche negozi di ogni genere per lo shopping, dal grande magazzino alla bottega di souvenir, dal supermarket al bugigattolo del cambio. Di sera con il freddo la strada non è pienissima e la passeggiata è molto piacevole. Unico neo sono forse i buttadentro dei locali, per cui nutro un’avversione particolare. Poverini, loro fanno il loro mestiere, ma da Trastevere a Madrid, da Napoli a Istanbul, da Tunisi a Budapest io proprio non li sopporto e la loro presenza mi fa perdere automaticamente qualsiasi attrattiva in un locale, che sia pub, ristorante, discoteca o semplice negozio.

Vaci Utca by night

Anche se sono da poco passate le 19, quasi tutti i negozi sono già chiusi ma hanno le vetrine illuminate. Le decorazioni della strada non sono moltissime, qualche lucina qua e là, ma mi aspettavo di più. La parte più “natalizia” della città è sicuramente il mercatino allestito per l’occasione in Piazza Vӧrӧsmarty 

da Via Vaci a Piazza Vӧrӧsmarty





 


La zona, circondata da edifici eleganti e un moderno centro commerciale in vetro dall’aria un po’ in disuso, è completamente illuminata a festa: gli alberi spogli sono addobbati con fiocchi rossi e lucine, e al centro della piazza è allestita una grande pedana in legno con stand che propongono meraviglie gastronomiche anti-dieta dall’aspetto assolutamente irresistibile. Attorno agli stand, file di panche disposte per una conviviale cena all’aperto tra gli avventori, e sotto la pedana le bancarelle vere e proprie del mercato, con oggetti di artigianato locale e non.
Ma torniamo per un attimo alle cose da mangiare…diciamolo, sono loro l’attrattiva più forte della piazza…non tanto le luminarie, perché ne abbiamo viste di migliori, né l’atmosfera dei dintorni, che è festosa ma in modo contenuto…quella che è una vera festa per gli occhi di qualsiasi goloso (sicuramente un po’ meno per i vegetariani) è l’allestimento e la proposta di cibo presente sui banchi davanti a noi.

Montagne di cipolle sfrigolanti nell’olio, zuppe di gulasch che ribollono in enormi pentoloni di rame, salsicce di tutti i tipi e di tutte le misure, sfilacci di carne croccante, crepes di patate arrostite al momento, montagne di crauti rossi e bianchi, involtini di verza per appetiti da gigante, e ancora sottaceti di tutte le forme e colori, panini ricoperti da semi di girasole, mescite di vino caldo speziato e birre e grappe e cioccolate calde…c’era da ingrassare solo con lo sguardo.
 
 
 

 
 
 
 

Io e M. sembriamo due bambini davanti alle giostre…da imperdibili golosi, anche se è presto, siamo entrambi d’accordo che non ci sarà bisogno di cercare un ristorante per la cena perché mangeremo (e subito!) qualcosa in piazza. Il risultato sono due panini “leggeri leggeri” ma assolutamente deliziosi.

 

Dopo la cena improvvisata (secondo me, poi, restano sempre le migliori), decidiamo di tentare di nuovo la fortuna con un bicchiere di vino caldo. L’anno scorso l’abbiamo assaggiato a Bruxelles e ci siamo rimasti malissimo: era aspro e cattivo, l’abbiamo buttato via. Quest’anno, un po’ temerari ma soprattutto un po’ infreddoliti, ritentiamo con maggior successo. Il “Mulled Wine” è assolutamente delizioso, bollente e corroborante al punto giusto.

Ci dividiamo un bicchiere grande passeggiando sul Lungo Danubio. Il Palazzo Reale illuminato è bellissimo e fa dimenticare per qualche istante il vento freddo…persi nell’incanto del panorama. Passa un tram natalizio allestito di lucine per l’occasione. Le foto non vengono un granché, non abbiamo la macchina giusta, ma è il ricordo che conta, perché di fronte a un bel posto non c’è foto che tenga, devi catturare l’istante nel tuo cuore e tenerlo nel cassetto delle cose belle, da rispolverare quando serve, per sentirti bene.
Tram natalizio
Il Palazzo Reale
 
Ponte della Libertà e Hotel Gellert sullo sfondo

Passeggiamo guardandoci attorno, il fiume, i ponti (che sono diversi da come ce li aspettavamo, e ne parleremo più in là), le grandi navi-ristoranti ancorate lungo le rive. La cittadella dall’altra parte del fiume a sinistra sul monte Gellért, la Statua della Libertà che risplende nel buio…dicono che Budapest sia una città suggestiva e romantica ed è vero. Il nostro giro serale ci conferma che il panorama attorno a noi valeva, già da solo, il viaggio.
Piazza Fovam


Il grande Mercato Coperto

Torniamo verso l’hotel molto soddisfatti. Ci sono belle cose da vedere, buone cose da mangiare, e sicuramente ancora molto da scoprire. Domani mattina inizieremo il nostro giro di visite con l’attrazione più vicina a noi: il mercato coperto.

giovedì 1 gennaio 2015

Viaggi di Natale



Il periodo migliore per prenotare un viaggio natalizio?...Appena tornati dalle vacanze estive, naturalmente!
Lo so, è un po’ avventato per tanti motivi, soprattutto un comportamento un po’ da “ingordi” dopo essere appena tornati a casa, andare a guardarsi le offerte di viaggi su Internet, ma ultimamente è diventato sempre più difficile sfuggire al richiamo, non devi nemmeno faticare: apri la casella email e ti trovi una valanga di proposte di soggiorni in tutto il mondo con foto belle da restare a bocca aperta, hotel centralissimi dotati di tutti i confort e prezzi a portata di (più o meno) tutte le tasche.
E così Vale ci casca con tutte le scarpe, ma a modo suo…identifica la località “fattibile”, studia le recensioni degli hotel (è la parte più faticosa), confronta i costi su diverse agenzie on-line, studia gli orari dei voli per sfruttare al massimo fino all’ultimo minuto di vacanza e poi, trovando accanto a sè qualcuno che difficilmente dice di no ad un viaggio vicino-facile-economico-che-è-un-peccato-lasciarsi-sfuggire, clicca inevitabilmente sul pagamento e tempo 1 minuto ha tra le mani il suo itinerario bello stampato da riporre in una cartellina fino alla data di partenza.
Dove cercare un po’ di atmosfera natalizia lontano (ma non troppo) da casa? Lo scorso anno siamo stati a Bruxelles (poi vi racconterò), e questo abbiamo optato per un bel weekend lungo a Budapest, capitale dell’Ungheria.
Prenotazione volo di linea + hotel 4 stelle  4 notti 5 gg, tramite Expedia, costo totale del pacchetto circa 250 euro a testa. Periodo di viaggio dal 17 al 21 dicembre.
Importante prima di procedere col resoconto: nella mia infinita ignoranza in fatto di politica economica locale, ero convintissima che l’Ungheria, come stato UE, utilizzasse gli Euro come moneta di scambio, tanto che ho evitato di informarmi fino all’ultimo momento. E invece no: fiorini. Un euro vale più o meno 300 fiorini. Se vi stuzzica l’idea di un viaggio da quelle parti e (come me) non ne sapete molto sulle monete locali…io vi ho avvisato! Non cambia molto ai fini della vostra vacanza, se non la seccatura del cambio, che non è dappertutto conveniente. Il posto meno conveniente in assoluto è proprio l’aeroporto, in cui vi consiglio di cambiare giusto i pochi spicci che vi servono per il trasporto in hotel e poi prendere qualche informazione sui migliori cambiavalute della città. Potete trovare tante informazioni utili su questo sito. E’ il sito web di una guida turistica ungherese, così carino e ben fatto che ti viene voglia davvero di prenotare una visita guidata con lei, anche solo perché è simpatica…noi non ne abbiamo avuto il tempo, ma non si sa mai, le cose che propone sono molto interessanti.
 In giro sul web trovate più o meno tutte le informazioni che vi servono per organizzare al meglio il vostro viaggio, ma intanto vi racconto il mio, vi mostro un po’ di foto e condivido qualcuno degli aspetti che mi sono piaciuti di più…buona lettura!