L’ultima mezza giornata a Tunisi,
dopo tre serate consecutive di festeggiamenti, è dedicata esclusivamente al
turismo. Sveglia alle otto, colazione in hotel, il taxi ci aspetta all’uscita
per iniziare la nostra visita dell’area archeologica di Cartagine.
La prima tappa è la collina di
Byrsa, da cui si gode una fantastica vista sul mare. Qui, acquistando un unico
biglietto, si ha l’accesso a diverse aree in cui poter ammirare i resti
dell’antica città romana. Nella prima visita, i ruderi del Foro ci deludono un
po’. Del resto noi veniamo da una città dove i ruderi non mancano di
certo…perciò è normale che qualche resto neanche ben conservato ci faccia poco
effetto...facciamo un giretto tra basamenti di colonne ormai scomparse e
sarcofagi, e proseguiamo la visita nel museo archeologico, comodo anche per
sfuggire al caldo-umido che già comincia a farsi sentire.
Sulla strada da Tunisi a Cartagine |
Ruderi sulla collina di Byrsa |
All’interno del museo, apprezzo
soprattutto i mosaici policromi (ho un debole per i mosaici) e alcuni resti di
statue…un po’ meno le ciotole e i “cocci”, che, come ho già scritto altrove,
per quanto possano essere di alta importanza storica, si trovano un po’ in
tutti i musei archeologici del mondo e alla lunga mi annoiano.
La nostra visita non dura molto,
ci aspettavamo di più, anche se le cose più interessanti dobbiamo ancora
vederle…
La seconda tappa del nostro mini tour, si svolge presso il
Teatro Romano. Della struttura originaria resta ben poco, le gradinate sono
state interamente ricostruite, ha comunque una bella grandezza (è il più
importante in Africa) e ospita ogni anno un festival di musica leggera con
concerti di artisti provenienti da tutto il mondo.
L'interno del teatro Romano |
Anche stavolta il tempo di
guardarci in giro, fare un paio di foto, e poi ripartiamo per la zona più
interessante: le Terme di Antonino. Anche stavolta un magnifico panorama sul
mare, e un parco più grande in cui disperdersi allontanandosi dalle comitive di
viaggiatori in pullman alla ricerca di un angolo (e di un rudere) in cui
leggere le didascalie lontano dalla folla.
In questo caso valgono molto di
più le foto dei resoconti.
Personalmente mi aspettavo
qualcosa in più da questa visita, ma devo ammettere che fa comunque un grande
effetto ammirare l’arte e l’ingegno dei Romani, soprattutto davanti a una vista
spettacolare con il mare turchese sullo sfondo.
Negozio di souvenir all'uscita delle Terme |
Dopo l’immersione nella storia
Romana, ci dirigiamo verso un’altra attrazione della zona, la cittadina di Sidi
Bou Said. Anch’essa situata in cima a una collina, a 20 km da Tunisi, è nata
come villaggio di pescatori e successivamente divenuta meta e residenza di
artisti provenienti da ogni parte del mondo.
La caratteristica principale della città sono gli edifici dipinti in
bianco, con porte e finestre decorate in blu. La passeggiata tra le sue
stradine è piacevole e suggestiva, anche se i negozietti locali propongono un
po’ troppa paccotaglia, basta ignorarli e proseguire il cammino alla ricerca di
un altro portone da ammirare e fotografare.
Anche in questo caso, le foto
valgono più della descrizione.
Una delle bellissime porte blu |
Durante la nostra passeggiata, ci
siamo fermati per una sosta presso l’edificio di Dar El Annabi, casa tradizionale
di un mercante tunisino trasformata in un museo per turisti, che permette di
farsi un’idea dei vari ambienti di un’abitazione locale e della vita che vi si
svolge(va) ogni giorno…molto carino, un po’ inquietanti i manichini, dall’aria
impolverata, ma più che altro avrei gradito qualche informazione in più
sull’arredamento, sulla divisione degli spazi, ecc. Forse una visita guidata
sarebbe stata utile. In ogni caso una
tappa che abbiamo fatto volentieri.
L'interno della casa di Dar El Annabi |
Dopo qualche altro giro per le
stradine del paese, torniamo al taxi…il nostro soggiorno a Tunisi sta per
terminare. Il tempo (lungo) di un pranzo in piscina con i nostri amici, i
saluti di rito, e poi via verso l’aeroporto, dove aspetteremo diverse ore, dato
che il nostro volo è in ritardo. In Italia sono in corso degli scioperi e si
sono scombussolati gli orari di tutti i voli. Ricordo, perché mi pare di averlo
già scritto altrove, che se siete in Tunisia e dovete rientrare a casa, vi
conviene spendere fino all’ultimo dinaro fuori dall’aeroporto. Una volta
passato il controllo bagagli, al Duty Free è possibile pagare soltanto in Euro.
Il nostro viaggio termina con un
volo al tramonto, bello ma rumoroso, perché i bimbi piccini di alcuni
passeggeri, che già scalpitavano in aeroporto, dopo tutta quell’attesa si sono
agitati non poco…deliziando la nostra oretta di viaggio con urla da Guinness
dei primati.
La nostra breve (ma intensa)
avventura tunisina termina qui. Porterò nel cuore e ricorderò sorridendo gli
abbracci delle persone che ho conosciuto, l’emozione di danzare con loro, la
felicità dei miei amici sposi, tutto quello di nuovo che ho
assaggiato-visto-provato. E’ stata una bella occasione non solo di svago, ma di
cultura, amicizia e condivisione.
Il prossimo viaggio sarà più
vicino e un po’ meno turistico. Scopriremo (forse) assieme il mare del Salento nella
mia settimana di vacanze estive.
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