giovedì 21 agosto 2014

Avventure d'agosto - Matrimonio in Tunisia

Questo non è solo il racconto di un semplice viaggio, ma di un’esperienza che non capita tutti i giorni. In qualsiasi momento posso prendere il pc e prenotare un biglietto aereo per qualunque destinazione del mondo (soldi permettendo, ovviamente, e quelli non sempre sono disponibili), ma ci sono occasioni che arrivano inaspettate e ti consentono di vivere per qualche tempo fuori dalla tua “dimensione” abituale, elementi che rendono un viaggio davvero più ricco e speciale.

Oggi inizierò a raccontarvi della mia avventura tunisina, non da semplice turista in vacanza, ma come invitata ufficiale a un matrimonio locale.

La vicenda ha inizio dall’annuncio di una mia amica e del suo simpatico fidanzato: metti una sera a cena fuori in bisteccheria, tavolo da 6, davanti a un filetto al sangue e un bicchiere di vino rosso, tra una chiacchiera e l’altra arriva la notizia: “Ragazzi, io e M. ci sposiamo, e vorremmo invitarvi al nostro matrimonio in Tunisia!”

Noi donne del gruppo, che ci conosciamo proprio frequentando assieme un corso di danza orientale, attratte da sempre dal fascino e dai segreti del mondo arabo, non ci facciamo ripetere l’invito due volte: primo, perché saremo felici di festeggiare assieme le nozze di C., secondo perché potremo assistere per la prima volta dal vivo a quel momento di celebrazione particolare di cui abbiamo tanto sentito parlare in questi anni.

Il matrimonio arabo, infatti, prevede una lunga serie di festeggiamenti e rituali, che in genere durano per una settimana intera. Nel nostro caso, invece, i giorni di festa effettivi saranno ridotti a tre, perché le nozze ufficiali si svolgeranno in Italia, ma ci sarà offerta comunque l’occasione di vivere di persona una tradizione del tutto differente dalla nostra.

Prenoto un pacchetto volo + hotel per Tunisi a maggio per agosto…Decido di prendere una stanza nello stesso hotel che la sposa ha scelto per ospitare sua madre, in modo che gli spostamenti di gruppo siano più facili per tutti. Inoltre, dalla presentazione del sito internet sembra proprio un bel posto. Il costo per il viaggio più 3 notti di soggiorno in un apparentemente lussuoso 5 stelle viene 426 euro a persona (nel caso foste interessati a trascorrere un weekend lungo nello stesso posto, sapete cosa aspettarvi).

Nel periodo tra la prenotazione e la partenza…ci siamo preparate ad acquistare abiti eleganti (che ci serviranno il terzo giorno di festa) abbiamo festeggiato e ballato con gli sposi il loro matrimonio italiano (le nozze sono state celebrate con rito civile in Italia, quindi doppio festeggiamento, locale ed estero), abbiamo atteso con curiosità e impazienza i giorni prima della partenza.

Quando viaggio, di solito scelgo sempre il primo volo del mattino perché, dato che in genere il tempo a disposizione è limitato, mi piace sfruttarlo al massimo. In questo caso, purtroppo, la mia non è stata una scelta felice. Il nostro aereo è atterrato puntuale, ma c’erano amici da aspettare che arrivavano con altri voli…così invece di salire sul primo taxi per l’hotel abbiamo concordato di restare ad aspettarli in aeroporto per andare in hotel tutti assieme. Abituati al caos della mia città, non pensavo di trovare un posto più affollato…e invece sì: l’aeroporto di Tunisi non è grande, ma brulica di vita…Ai tavoli del bar centrale si fatica a trovare un posto libero, le sedie si raccattano dai clienti vicini che non le utilizzano. C’è molto rumore. Troppo. E poi si fuma. Troppo. Nonostante i divieti esposti su tutte le colonne, vige un po’ di anarchia, e le sigarette vengono ostentate senza problemi e senza pericolo di essere puniti con una multa. E’ una sorta di strana tolleranza, ma io non sono più abituata ai locali fumosi…ricordo quando a vent’anni tornavo dalla discoteca puzzolente come una ciminiera spenta…dovevo mettere il cappotto appeso fuori dalla stanza per non asfissiare di puzza durante il resto della notte…ecco, vent’anni dopo la stessa sensazione, ma con un effetto diverso, un brutto mal di testa che mi accompagna per gran parte del soggiorno e che mi rovina buona parte della vacanza. Tenetelo a mente se siete allergici, asmatici, ecc…Scappate dall’aeroporto il più presto possibile se non volete sentirvi male. Altra piccola disavventura è stata la fila per il cambio, lunghissima, lentissima. 10.000 dinari tunisini valgono circa 5 euro. Cambiateli all’arrivo ma ricordate di spenderli tutti prima di andare via: nel duty free dell’aeroporto accettano solo pagamenti in Euro, e quei pochi spicci che avevamo conservato per qualche acquisto prima di partire ci son rimasti sul groppone nel viaggio di ritorno. Elemento particolare dell’aeroporto: il soffitto decorato in stile arabo, bello e colorato, una specie di “tetto” di mattonelle colorate che da’ un tocco originale ad un luogo altrimenti abbastanza anonimo.

All’uscita dell’aeroporto il caldo è davvero parecchio il programma meteo del mio smartphone già da Roma mi aveva preannunciato valori massimi di 39 gradi…e guai a pensare che sia caldo secco, è una leggenda metropolitana. Con i taxi si deve barattare sul prezzo della corsa, il costo non è comunque alto, quindi se non siete del posto e non siete informati sulle tariffe effettive hotel-aeroporto il tassista vi “fregherà” comunque: a voi sembrerà di aver speso poco, lui avrà spennato il suo pollo…tutti e due resterete soddisfatti della transazione.

Qualche anno fa, proprio in occasione di un breve viaggio in Tunisia, chiesi alla poco simpatica guida del nostro mini tour un consiglio su come e “quanto” contrattare con un negoziante in queste occasioni. Lui mi ha risposto (criptico, come tutti i tunisini a cui ho tentato di rivolgere la stessa domanda) che si deve pagare per una merce ciò che noi riteniamo “giusto”…una bella filosofia, specialmente considerando che il costo della vita nei due paesi è molto differente. Ma da un altro punto di vista, in effetti, alcune cose per noi costano effettivamente poco e più di una volta mi è capitato di acquistare qualcosa pensando con soddisfazione di aver fatto un buon affare. C’è da aggiungere che io sono negata per le contrattazioni…e da un lato faccio male, ho imparato, da chi sta spesso accanto a me, che chiedere uno sconto non è poi così sbagliato, visto che anche nel nostro paese protetto da leggi a tutela del consumatore (mah) su alcuni beni i negozianti hanno margini di guadagno piuttosto alti.

Una volta accordata la cifra per il tragitto, saliamo sul taxi. Qui le macchine sono quasi tutte molto vecchie, modelli che circolavano in Italia una quindicina d’anni fa, e soprattutto non esiste nessun tipo di controllo per tutto ciò che riguarda fumi di scarico, manutenzione, bollino blu. Il risultato è salire a bordo di vetture in cui non si tira giù il finestrino perché la maniglia è rotta, i poggiatesta sono presenti solo da un lato, l’aria condizionata è morta ormai da anni, il parasole è fatto con un pezzo di cartone raccattato per strada. E gli scappamenti emettono una miscela di gas abbastanza fetente. Il parchimetro difficilmente viene messo in funzione, mai per tutta la durata del nostro soggiorno. Alcuni autisti sono più socievoli di altri e chiacchierano durante il percorso. Qualcuno parla italiano, con altri si conversa in francese. Quando si trova la persona giusta, si raccolgono un sacco di informazioni e di notizie sul luogo. Altri si divertono a fare domande sui motivi del nostro viaggio. A parte un paio di personaggi un po’ musoni, devo dire di aver sempre trovato persone gentili alla guida.

L’hotel dista circa una mezz’ora di viaggio, che trascorriamo, pimpantissime, a chiacchierare tra noi. All’aeroporto ci siamo divise: donne (sposa compresa) in un’auto, mariti in un’altra. Tra l’altro, per una strana regola locale, in taxi possono salire massimo tre passeggeri. E’ una regola un po’ sui generis che sarà infranta in diverse occasioni, per motivi di praticità.

Dell’aeroporto non ho foto, né del percorso attraversato per arrivare da lì in hotel, ma non si perde molto: strade asfaltate e “nulla” sui lati…qualche centro commerciale (che non riuscirò a visitare durante questa sosta così fugace) qualche grosso complesso residenziale e basta, fino al nostro arrivo. Dell’hotel, delle mie disavventure e dei tre giorni di festa, vi racconto nel prossimo post.
   



Nessun commento:

Posta un commento