Il mattino seguente, un po’ annoiati dalla colazione
dell’hotel, decidiamo di iniziare la giornata mangiando qualcosa in giro per la
città. Il nostro primo giro al mercato non ha grande successo: di cibo pronto e
caldo ce n’è in abbondanza, ma non è adatto ad alimentarsi in leggerezza. I
banchi del primo piano propongono ogni sorta di delizia…salata e pesante:
salsicciotti, crepes cariche di formaggio e peperoni, insoliti tranci di quella
che potrebbe somigliare a una pizza ma molto alla lontana, crauti e tante altre
soluzioni alimentari degne della colazione di un boscaiolo. Cambiamo meta,
dirigendoci verso un bar pasticceria dall’aria accogliente situato verso metà
della via Vaci. Prendiamo due fette di torta e due impeccabili cappuccini.
Colazione su Via Vaci
Le statue che rallegrano il cammino lungo il Danubio
Oggi l’aria è fredda, ma splende un sole meraviglioso, così
scegliamo di raggiungere a piedi l’Isola Margherita, un grande spazio verde al
centro del Danubio. La meta non è poi così vicina: è lunga la passeggiata per
arrivarci ed è lunga quella all’interno dell’Isola. D’inverno sicuramente la
visita non è molto suggestiva: molti alberi sono spogli, il parco è
praticamente deserto, e all’ombra fa un discreto freddo.
Durante la nostra camminata incontriamo: ruderi di un
convento dominicano, un serbatoio dell’acqua in stile art nouveau, un piccolo
zoo con diverse varietà di anatre e pony, un giardino giapponese tenuto così
così. Resto un po’ delusa, ma sono sicura che questa stagione non sia quella
migliore per la visita sull’Isola. Diversa dev’essere la situazione in primavera,
con cespugli fioriti, clima più mite e un po’ più di vita per i larghi viali
del parco.
La lunga passeggiata mette fame. A ora di pranzo, decidiamo
di provare un ristorante che ci hanno consigliato con entusiasmo: “sembra un
po’ turistico, ma la cucina è ottima e si spende poco”. Il posto (“Pesti Sorcsarnok”) si trova non
lontano dal nostro hotel. Visto dall’esterno, in effetti, non è molto invitante, ma
siamo sicuri del consiglio e in più, la sera prima alle 20 non siamo riusciti a
trovare nemmeno un posto libero. Per pranzo siamo più fortunati: il cameriere
ci accompagna in una sala sul fondo: tovaglie a quadretti e una grossa forma di
pane sul tavolo. Ordiniamo due piatti di salsicce locali miste accompagnate da
crauti e patate. Le porzioni sono abbondanti, i gusti buoni, anche se molto
(forse troppo) decisi. Due delle tre salsicce sono piuttosto piccanti, non è un
piatto per bambini né per stomaci delicati. Di sicuro non c’è bisogno di
ordinare altro cibo…tutt’al più decidiamo di terminare il pasto con un assaggio
di Unicum, l’amaro locale.
Il pomeriggio, dopo una sosta di ristoro in hotel,
esploriamo un grande centro commerciale. Nulla di particolare da comprare, una
grande folla ma molto disciplinata, bambini compresi, rigorosamente per la mano
di mamma e papà. Di ritorno dal giro per negozi, spinti dalla curiosità andiamo
a visitare un’altra struttura commerciale che si affaccia sul Danubio. E’ una
costruzione in vetro e legno, molto bella all’esterno, molto abbandonata una
volta varcata la soglia: qualche ristorante, un negozio di gadget di design,
uno di abbigliamento teatrale (?) e un pub poco accogliente in cui sorseggiamo
una birra con i camerieri che ci mettono fretta perché devono preparare i
tavoli per una festa serale.
Arrivata l’ora di cena, ci rendiamo conto di essere davvero
stanchi. Tra una camminata e l’altra in questa giornata abbiamo percorso
diversi chilometri. Decidiamo di provare il ristorante dell’hotel, scartando
con decisione gli spaghetti sul menù per assaggiare il salmone, condito con una
deliziosa ma vendicativa salsetta all’aglio.
L’ultima giornata a Budapest, è dedicata alla visita del
Parlamento. I biglietti li ho acquistati su internet prima di partire, ed è
stata una buona idea: possiamo saltare le file alla cassa e andarcene a bere un
caffè al grazioso e moderno bar vicino all’ingresso. E’ una di quelle giornate
in cui ti fa piacere restare al chiuso: il cielo è azzurrissimo, il sole alto e
splendente, ma un vento gelido ti ghiaccia le orecchie anche sotto il cappuccio
ed è talmente forte che ti fa sbandare mentre cammini per strada.
La visita del Parlamento è immancabile e interessante più di
quanto mi aspettassi, la costruzione non è bella soltanto fuori: accompagnati
dalla nostra guida percorriamo scaloni, ammiriamo soffitti altissimi, restiamo
incantati a guardare le volte del palazzo e incuriositi dai portasigari
disposti con ordine per i corridoi.
Vista dal Parlamento
I corridoi
Gli interni
I portasigari disposti lungo i corridoi
Vista sul Danubio
Cambio della Guardia
Una meta che vi consiglio di non perdere, così come non va
perso almeno un altro pranzo nel nostro mercatino preferito. Fa niente se è
freddo, ci siamo ripromessi l’ennesimo pasto all’aperto perché tra le varie
delizie che abbiamo visto sulla piazza centrale, c’è la zuppa di gulasch
servita all’interno di una forma di pane…così, terminata la visita culturale in
Parlamento, ci tuffiamo nel gelo e conquistiamo il nostro posto sulla panca di
legno con una “scodella commestibile” dall’aria terribilmente succulenta.
Il gulasch è bollente, un po’ grasso, ma perfettamente
adeguato al clima: non potevamo scegliere cibo migliore per il nostro ultimo
pranzo in città.
Prima di tornare in hotel a prendere le valige, ci
dedichiamo a un paio d’ore di shopping: ricordini artigianali al mercato e
qualche negozio di via Vaci. Anche se il Natale non è ancora arrivato, molti
esercizi commerciali espongono già i cartelli dei saldi e offrono parecchi
articoli con il 50% di sconto. Visto che
abbiamo un po’ di tempo da perdere e fa freddo, ne approfittiamo per comprare
qualcosa da riportare a casa.
Diffusori di essenze in un vaso della Via Vaci
Tempo di prendere un tè nel bar dell’hotel, e riprendiamo la
strada verso l’aeroporto, stesso percorso al contrario, senza intoppi: metro,
autobus, aerostazione.
Siamo entrambi soddisfatti del viaggio e ci ripromettiamo di
tornare, quando possibile, per visitare le altre terme e fare qualche altra
passeggiata in questa bella città. Le offerte di viaggio non mancano e ci sono
occasioni che vale la pena di non lasciarsi scappare. Un weekend a Budapest è
sicuramente una bella esperienza da non perdere.
quando capisci il viaggio diventa libertà
RispondiEliminaIl mondo è un libro e quelli che non viaggiano ne leggono solo una pagina
EliminaViaggiare è come il sale, è come le spezie, cambia il sapore di tutto ciò che tocchi, ti lascia profumi e fragranze impigliate nel cuore.
EliminaMa quanta poesia!...qui ci sono ben 250 citazioni, ti anticipo il link prima che le posti tutte :-D http://aforisticamente.com/2014/06/28/250-frasi-citazioni-e-aforismi-sul-viaggio-i-viaggiatori-e-il-viaggiare/
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