Come anticipato nel post precedente, il viaggio che vi racconto non è
“freschissimo” perciò sicuramente mi sfuggirà qualche dettaglio. Del volo mi
ricordo poco, se non che è partito la mattina prestissimo (e ha comportato una
discreta levataccia all’alba) e che i controlli sulle dimensioni del bagaglio a
mano erano parecchio severi. Ricordo anche che il percorso dall’aeroporto
all’hotel è stato più lungo del previsto perché ci è scappato il pulmino sotto
il naso…
In ogni caso arrivati all’hotel abbiamo trovato una
struttura molto moderna e curatissima nei dettagli. Tanto da mettere quasi in
imbarazzo, quando entrando nella hall con i miei “vestiti da turista” (quando
viaggio cerco sempre un abbigliamento extra comodo e volutamente poco
appariscente) mi sono rivolta alla reception per chiedere la chiave della
stanza.
Nonostante l’aspetto super trendy e modaiolo, il personale è
stato gentilissimo. La nostra stanza era arredata nei toni del nero e del
bianco. L’aspetto più curioso (e imbarazzante) della camera era il bagno:
distinto in due parti (una per il wc, l’altra per doccia e lavabo) e separato
dal resto dell’ambiente solo da una parete di vetro scuro, con buona pace della
privacy.
In camera appena arrivati restiamo ben poco, partiamo subito
in esplorazione dei dintorni.
Il mercato è ancora aperto, così andiamo subito a curiosare
tra le bancarelle. Ci restiamo un po’ male, però: a parte qualche rivendita di
prodotti gastronomici locali (a cui – ovviamente - non riusciamo a resistere…),
gli altri banchi non sono migliori di quelli allestiti nella più vicina e
facilmente raggiungibile Porta Portese a Roma. Molta roba di bassa qualità e
soprattutto di importazione cinese.
Specialità gastronomica locale - frittelle fatte al momento
Angolo dei fiori
Proseguiamo la passeggiata e come al solito all’idea
iniziale di far due passi nei dintorni subentra la solita camminata
interminabile. Non che ci dispiaccia, anzi, siamo qui per questo…Il tempo è
assolutamente variabile, ai limiti della schizofrenia. Nel giro di un’ora
cambia velocemente da assolato a ventoso a piovoso per poi ritornare di nuovo
bello e rannuvolarsi e così via. Ottimo per meteoropatici come me. La temperatura,
per essere maggio, non è proprio caldissima, si sta bene in giubbino imbottito.
Uno dei canali
Formaggi in vetrina
Sembra una gioielleria e invece...
...Invece sono formaggi
Camminando raggiungiamo i primi canali, le case storte tipiche della città, i negozi che espongono formaggi come se fossero articoli
di gioielleria, e il mercato dei fiori sul canale Singel.
Bisogna ammettere che davanti a tutte quelle bellissime
piante, alle bustine di semi, ai bulbi e agli attrezzi da giardino anche un
“pollice nero” come me si lascia un po’ commuovere e arriva facilmente la
tentazione di comprarsi tutto…
Altro elemento caratteristico conosciuto da tutti, sono le
biciclette. Ce ne sono per tutti i gusti e sfrecciano in ogni dove…la cosa che
mi ha colpito di più è che la maggior parte di quelle in circolazione non hanno
i freni (!)…non che li abbiano rotti, proprio non li hanno.
Dopo una pausa pranzo non particolarmente memorabile
(diciamo che il cibo non è uno dei punti forti della tradizione cittadina),
trascorriamo il pomeriggio nel Vondelpark, il principale parco di Amsterdam,
sorseggiando un tè alla menta in buona compagnia (bello ritrovare amici in giro
per l’Europa) in un chiosco affacciato sul verde.
Suggestiva anche la piazza su cui affaccia il Rijksmuseum,
principale museo della città, che non abbiamo avuto il tempo di visitare. Lo
scenario esterno è molto moderno, ordinato e pulito.
In serata, nonostante la stanchezza, continuiamo
l’esplorazione del quartiere vicino all’hotel. E’ una città dove la vita è
sicuramente più tranquilla rispetto alle metropoli nostrane, ma allo stesso
tempo non manca la vivacità delle uscite serali e della convivialità. In alcuni
pub è persino difficile trovare un posto a sedere senza prenotazione.
Dintorni dell'hotel
In ogni caso dopo cena e birra crolliamo sfiniti: visto che
il tempo non dovrebbe essere male, decidiamo di visitare il parco dei tulipani
il mattino seguente.
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