lunedì 20 luglio 2015

Arrivo ad Amsterdam

Come anticipato nel post precedente, il viaggio che vi racconto non è “freschissimo” perciò sicuramente mi sfuggirà qualche dettaglio. Del volo mi ricordo poco, se non che è partito la mattina prestissimo (e ha comportato una discreta levataccia all’alba) e che i controlli sulle dimensioni del bagaglio a mano erano parecchio severi. Ricordo anche che il percorso dall’aeroporto all’hotel è stato più lungo del previsto perché ci è scappato il pulmino sotto il naso…

In ogni caso arrivati all’hotel abbiamo trovato una struttura molto moderna e curatissima nei dettagli. Tanto da mettere quasi in imbarazzo, quando entrando nella hall con i miei “vestiti da turista” (quando viaggio cerco sempre un abbigliamento extra comodo e volutamente poco appariscente) mi sono rivolta alla reception per chiedere la chiave della stanza.

Nonostante l’aspetto super trendy e modaiolo, il personale è stato gentilissimo. La nostra stanza era arredata nei toni del nero e del bianco. L’aspetto più curioso (e imbarazzante) della camera era il bagno: distinto in due parti (una per il wc, l’altra per doccia e lavabo) e separato dal resto dell’ambiente solo da una parete di vetro scuro, con buona pace della privacy.

In camera appena arrivati restiamo ben poco, partiamo subito in esplorazione dei dintorni.

Il mercato è ancora aperto, così andiamo subito a curiosare tra le bancarelle. Ci restiamo un po’ male, però: a parte qualche rivendita di prodotti gastronomici locali (a cui – ovviamente - non riusciamo a resistere…), gli altri banchi non sono migliori di quelli allestiti nella più vicina e facilmente raggiungibile Porta Portese a Roma. Molta roba di bassa qualità e soprattutto di importazione cinese.

Specialità gastronomica locale - frittelle fatte al momento



Angolo dei fiori

Proseguiamo la passeggiata e come al solito all’idea iniziale di far due passi nei dintorni subentra la solita camminata interminabile. Non che ci dispiaccia, anzi, siamo qui per questo…Il tempo è assolutamente variabile, ai limiti della schizofrenia. Nel giro di un’ora cambia velocemente da assolato a ventoso a piovoso per poi ritornare di nuovo bello e rannuvolarsi e così via. Ottimo per meteoropatici come me. La temperatura, per essere maggio, non è proprio caldissima, si sta bene in giubbino imbottito.

Uno dei canali

Formaggi in vetrina


Sembra una gioielleria e invece...

...Invece sono formaggi

Camminando raggiungiamo i primi canali, le case storte tipiche della città, i negozi che espongono formaggi come se fossero articoli di gioielleria, e il mercato dei fiori sul canale Singel.








Bisogna ammettere che davanti a tutte quelle bellissime piante, alle bustine di semi, ai bulbi e agli attrezzi da giardino anche un “pollice nero” come me si lascia un po’ commuovere e arriva facilmente la tentazione di comprarsi tutto…


Altro elemento caratteristico conosciuto da tutti, sono le biciclette. Ce ne sono per tutti i gusti e sfrecciano in ogni dove…la cosa che mi ha colpito di più è che la maggior parte di quelle in circolazione non hanno i freni (!)…non che li abbiano rotti, proprio non li hanno.

Dopo una pausa pranzo non particolarmente memorabile (diciamo che il cibo non è uno dei punti forti della tradizione cittadina), trascorriamo il pomeriggio nel Vondelpark, il principale parco di Amsterdam, sorseggiando un tè alla menta in buona compagnia (bello ritrovare amici in giro per l’Europa) in un chiosco affacciato sul verde.




Suggestiva anche la piazza su cui affaccia il Rijksmuseum, principale museo della città, che non abbiamo avuto il tempo di visitare. Lo scenario esterno è molto moderno, ordinato e pulito.





In serata, nonostante la stanchezza, continuiamo l’esplorazione del quartiere vicino all’hotel. E’ una città dove la vita è sicuramente più tranquilla rispetto alle metropoli nostrane, ma allo stesso tempo non manca la vivacità delle uscite serali e della convivialità. In alcuni pub è persino difficile trovare un posto a sedere senza prenotazione.

Dintorni dell'hotel




In ogni caso dopo cena e birra crolliamo sfiniti: visto che il tempo non dovrebbe essere male, decidiamo di visitare il parco dei tulipani il mattino seguente. 

Nessun commento:

Posta un commento