mercoledì 25 giugno 2014

Barcellona - parte 2a

(data originale post: 09/02/2009)

Il secondo giorno a Barcellona inizia con un cielo pulito e l’aria frizzante…usciamo dall’hotel e ci dirigiamo direttamente in un bar pasticceria per un’abbondante colazione simile a quella di casa. Il caffè non è malissimo, basta chiederlo “molto corto” perché anche l’espresso normale nella città spagnola arriva fino al bordo della tazzina…
Dopo esserci rimpinzati di dolci, ci incamminiamo verso Casa Battlò, uno dei capolavori architettonici di Gaudì, che si trova non lontano dal nostro hotel. Per sapere qualcosa in più sulla casa e sulla sua storia, vi rimando al sito ufficiale. Avevo già visto diverse foto della casa, ma dal vivo, in mezzo a palazzine eleganti e signorili, i suoi colori e le sue forme colpiscono più che mai…


Le balconate a forma di teschio contrastano con l’allegria delle mattonelle multicolori, ma la sorpresa dell’esterno è solo un aperitivo…paghiamo il salatissimo biglietto d’ingresso, e ci forniscono una moderna audio guida multilingue…e l’interno supera le nostre aspettative di “luogo curioso”. Tutta la casa si ispira alle forme della natura, in particolare del mare…ogni angolo è fluido e “ondeggiante”, e tutto contribuisce a demolire l’idea razionale di appartamento. E’ come entrare in un film di fantascienza, in ogni stanza ci si aspetta di essere accolti da un essere metà umano e metà anfibio….

Porta e finestra della casa


Il soffitto


Vetrata

Le finestre cambiano colore secondo l’angolazione e i giochi della luce che vi si riflette…meccanismi geniali consentono il passaggio dell’aria nelle camere senza finestra, angoli a forma di fungo consentivano agli ospiti di chiacchierare al calore di una stufa. Vetrate sinuose, colori sfumati, linee curve e morbide, tutto conferisce alla casa un alone di magia.
All’aperto nel patio si riprende il contatto con la realtà. Giochi di mattonelle colorate rallegrano il cortile togliendo l’aspetto grigio e convenzionale di una casa dell’epoca.


E poi la soffitta, con i lavatoi…e fessure lineari che fanno ondeggiare un finto bucato sottoforma di ologramma: l’aspetto del museo è suggestivo quanto la casa stessa.

Bucato virtuale

Continuiamo la visita con la nostra inseparabile audio guida che ci svela trucchi e strategie utilizzate da Gaudì per realizzare questo posto strabiliante e contempliamo ammirati ogni piccolo dettaglio: maniglie ergonomiche, archi, vetrate, e infine la terrazza con il tetto a forma di drago….

Terrazza


Tetto "drago"

Non mi piacerebbe vivere in un posto del genere, la sensazione che si prova in queste stanze è un misto di curiosità e inquietudine….resta il fatto che molte trovate architettoniche sono davvero geniali.

Usciamo un po’ frastornati e ci dirigiamo verso un’altra costruzione di Gaudì, Casa Milà, conosciuta come La Pedrera. Stavolta l’impatto è un po’ meno forte, siamo già preparati ad affrontare un’idea di “casa” del tutto diversa dal solito…e poi questo palazzo sembra molto più “sobrio” rispetto al precedente. Niente colore, tante curve, ma l’aspetto è decisamente più severo, anche per l’assenza di colori. Il grigio della facciata e il nero del ferro battuto perdono austerità solo grazie all’aspetto ondulato di balconi e finestre.

La Pedrera - Facciata



Entriamo pensando di trovarci in un altro habitat “sottomarino” simile al precedente, invece cominciamo la visita dalla parte superiore della casa, in un gioco di archi davvero straordinario. Nel sottotetto è allestito un interessantissimo museo che descrive le opere e le tecniche utilizzate da Gaudì per realizzare i suoi progetti. Filmati, fotografie, modellini, immagini degli elementi naturali da cui l’architetto prendeva ispirazione.



La terrazza è una nuova sorpresa, con in suoi comignoli surreali che ricordano per aspetto i guerrieri di “Star Wars”. Ci godiamo di nuovo la vista sulla città da una nuova angolazione, poi scendiamo al piano inferiore per visitare l’interno di un’abitazione, arredata secondo i criteri dell’epoca. Sembra di fare un salto indietro nel tempo e ci vuole poco a immaginare gli abitanti dell’appartamento che si dedicano alle loro attività quotidiane.

La Terrazza


La casa

Tornati in strada, dopo il nostro tuffo nel passato, ci fermiamo in un bar, anch’esso arredato in stile Gaudì. La prossima meta è Parc Guell, che visitiamo dopo un rapido pranzo in un Kebab Shop sulle Ramblas.
Ancora Gaudì, ancora costruzioni curiose, stavolta i due edifici ai lati del parco sembrano casette di marzapane. Il parco ha un ingresso importante, con fontane multicolori e scalinate, poi la sala delle 100 colonne, ci stupisce di nuovo proiettandoci in un tempio all’aperto, accompagnati dalle note di un chitarrista ambulante che rendono la nostra passeggiata senz’altro più romantica e suggestiva.

Parc Guell



La musica ci accompagna per tutto il parco, sotto le arcate di roccia a forma di stalattiti, sulla terrazza ricoperta di mattonelle, mentre ci godiamo un po’ di riposo facendoci scaldare dal sole del pomeriggio. Comincia a sentirsi un po’ di stanchezza…e dopo aver camminato a lungo per i viali del parco decidiamo di tornare in hotel per una sosta ristoratrice.
Ripartiamo nel tardo pomeriggio, quando ormai è buio, per ammirare il Palazzo della Musica, costruzione dei primi del Novecento, simbolo della nuova architettura modernista catalana e monumento nazionale. Non siamo riusciti a visitare l’interno, per motivi di tempo, ma abbiamo ammirato la fusione classico-moderno della nuova facciata in vetro…e l’aspetto invitante del ristorante con i tavoli illuminati dalle candele…

Palazzo della Musica





Una breve tappa al mercato di Santa Caterina, bello, grande e ordinato ma non pittoresco come la Bouqueria, e per finire la chiesa gotica di Santa Maria del Mar.
Concludiamo la serata con una paella e delle gustose tapas, innaffiate da una buona birra…I piedi ringraziano per il riposo, il brindisi alla bella giornata serve anche a spegnere il piccante di un peperoncino verde traditore. Domani ci dedicheremo alla zona di Montjuic…ma ora ci godiamo una bella pausa e le patatas bravas, che, ricoperte di salsa piccante e di un cremoso condimento all’aglio, in occasioni come questa “ci stanno tutte”.

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