mercoledì 25 giugno 2014

Praga - terzo giorno



(data originale post: 30/06/2011)

La mattina seguente risaliamo verso il castello per terminare la nostra visita. Purtroppo la “Via dell’Oro”, che ci aspettavamo come una delle tappe più interessanti, era in restauro, così per compensare il prezzo del biglietto la direzione aveva aggiunto un ulteriore edificio visitabile sul nostro percorso. Le sedi di oggi sono la pinacoteca, la torre delle polveri in cui è allestita una mostra militare, e un altro palazzo storico. Interessanti, ma sicuramente la parte migliore l’abbiamo visitata il giorno prima. Tralasciamo la passeggiata ai giardini reali, per riscendere dalla strada che conduce dritti alla metropolitana. Da lì, riscendiamo in centro città e camminiamo fino a raggiungere “l’altra” Torre delle Polveri e la Casa Municipale. Sulla stessa Piazza della Repubblica, c’è un grande edificio che ospita un modernissimo centro commerciale attrezzato di tutto. Ne approfittiamo per una sosta, e all’ultimo piano mi fermo, una via di mezzo tra incantata e stordita, a guardare la varietà dei ristoranti che, uno di fianco all’altro, propongono le loro specialità a turisti e cittadini affamati. C’è un ristorante egiziano con tanto di statue in oro, uno indiano con cameriere sorridenti che indossano coloratissimi sari, un messicano, un thailandese, un giapponese con cucina a vista in cui il cuoco prepara su una piastra rovente i vari piatti ordinati dagli avventori del locale. Una grande babele gastronomica, ma esposta in modo davvero attraente, nulla a che vedere con gli pseudo-autogrill-pizzerie di casa nostra.

La Torre delle Polveri
Tempo di un caffè e di riposare un po’ i piedi, ci accorgiamo che si è fatta quasi ora di pranzo, ma decidiamo di abbandonare il centro un po’ artificiale e di prendere qualcosa di tipico. La nostra guida suggerisce un pub in zona e noi seguiamo il consiglio. Si mangia bene, sempre in modo abbondante, sempre a prezzi contenuti e sempre con gli immancabili gnocchi….che adesso ci cominciano a stufare, ma siamo sicuri che dopo qualche tempo li ricorderemo con un misto di voglia e nostalgia…(sono sicura fin d’ora che presa da un raptus qualche mese dopo cercherò la ricetta su un sito internet sperando di replicare, sia pure solo sul piano gastronomico, l’atmosfera della vacanza.

Nel pomeriggio, dato che il tempo è rimasto dalla nostra parte, ci dirigiamo verso la funicolare che porta alla collina di Petrin. C’è una bella fila, ma piuttosto rapida, in più il nostro biglietto giornaliero ci evita ulteriori pagamenti, prendiamo posto sul nostro insolito mezzo di trasporto e ci godiamo un bel panorama durante il percorso. Il parco che ci aspetta è…appunto, un parco, nulla di eclatante, solo molta tranquillità, giochi per bambini, persone sedute sull’erba a prendere il sole. Una Torre Eiffel in miniatura (oggi antenna televisiva) su cui è possibile salire per vedere il panorama (che mi risparmio, per problemi al ginocchio) e un labirinto di specchi piuttosto deludente, a meno che non siate bambini di 10 anni vi sconsiglio di spendere soldi inutilmente: una decina di specchi deformanti, con una fila piuttosto lunga per guardarsi e comitive schiamazzanti che occupano tutto lo spazio angusto a disposizione, un labirinto da cui si esce in un battibaleno, senza un minimo di esitazione…no, dopo la Via dell’Oro chiusa per lavori è la seconda piccola delusione della giornata, ma non ci toglie il buonumore: è primavera, c’è un bel sole, c’è un prato su cui sdraiarsi, passiamo la fine della nostra gita a Petrin in pieno relax.

Vista del Castello dalla funicolare per la collina di Petrin
Per la cena decidiamo di tornare vicino all’hotel dove abbiamo mangiato la sera del nostro arrivo, c’erano ancora parecchie cose interessanti da assaggiare…e anche in questo caso il locale si conferma un ottimo posto…Mentre chiacchieriamo a lume di candela, al tavolo accanto a noi ritroviamo due visi conosciuti: è la coppia  “impeccabile” della sera sul battello, gli italiani iper-precisi, che stavolta  - spero – finalmente hanno trovato un posto per passare in pace la loro serata romantica. Li lasciamo a gustare la loro cena dopo i saluti di rito, domani si torna a casa, ma ho prenotato uno strategico volo serale, che ci permetterà di vedere ancora qualcosa di interessante.

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