mercoledì 25 giugno 2014

Finalmente: Vale a Barcellona*

(data originale post: 21/01/2009)

Un viaggio che appartiene all’anno scorso, ma che vale la pena di raccontare…
Dopotutto è passato poco tempo e io non ho avuto tempo per un resoconto “a caldo”….

Questa volta la meta è una città europea, che ho visitato di sfuggita tanti anni fa in un agosto caldo e pieno di strane avventure…mi ero promessa di tornare per rivederla con calma, con i negozi aperti, un clima migliore e la vita di tutti i giorni ad animare le sue belle strade…

Ed è così che 12 anni dopo mi sono ritrovata in volo per Barcellona.

Ho acquistato un Last Minute davvero vantaggioso….quelle offerte che non possono passare inosservate…albergo a 4 stelle in pieno centro, volo diretto, cifra abbordabile e senz’altro economica….Non ci ho pensato due volte…ho dato il tormento a M. ronzandogli attorno con preventivi e pezzi di carta come un moscerino insidioso fino a quando ha ceduto e mi ha dato l’ok per partire….(tanto lo so che poi alla fine quando è sul posto si diverte e ci prende più gusto di me…).

Insomma, viaggiamo inaspettatamente con volo Clickair, una compagnia low cost iberica, stile Ryanair, ma i posti sono assegnati al check-in e possiamo risparmiarci gare podistiche per la conquista del finestrino. In quel periodo (18 dicembre) scappiamo da una Roma flagellata da piogge dirompenti, alluvioni, smottamenti e intemperie di vario genere….E andiamo verso il sole…

Atterriamo in una giornata splendida e quasi primaverile…dall’aeroporto prendiamo un bus che ci porta in centro in una ventina di minuti…pochi passi e siamo in hotel, dove ci attendono addirittura un portiere in livrea e la porta girevole. Sono proprio soddisfatta della scelta: l’hotel Avenida Palace si trova in una posizione davvero stategica…Alle spalle di Plaza Catalunya, ha una fermata della metro proprio di fronte e un bar pasticceria dove iniziare la giornata facendo colazione con qualcosa di buono…La stanza è abbastanza spaziosa, con un bel lettone comodo…unico neo il rumore di una caldaia che ci ha accompagnato nelle tre notti trascorse in città….Ma per tutto il resto impeccabile: personale gentilissimo e disponibile, ascensore con monitor touch screen su cui tenere d’occhio le informazioni meteo, riscaldamento a livello ottimale, camera pulita, insomma, lo consiglierei a chi vuole visitare la città e ci tornerei volentieri (magari chiedendo una camera più silenziosa…).

La nostra visita della città è iniziata verso le dodici, il tempo di lasciare le borse in stanza, ci siamo subito avventurati per le Ramblas assolate e piene di gente…le strade sono ampie, ariose, piene di locali, negozi e ristoranti. Le Ramblas colorate e allegre, con le loro statue umane….ferme a farsi fotografare dai turisti curiosi, con i chioschi vocianti di uccelli colorati, con i banchi di fiori freschi….è un piacere passeggiare su e giù, c’è sempre qualcosa di nuovo su cui soffermare l’attenzione.

La mia si è fermata sul mercato, la nostra prima meta. Sembrerà strano ma la Bouquerìa è stata una delle mete più interessanti e divertenti di tutto il viaggio…non è un mercato come tutti gli altri, sicuramente non come quelli che sono abituata a vedere a Roma. I banchi sono un tripudio multicolore di frutta, carni, pesci, impilati e ordinati come fossero pietre preziose. I colori attirano e stordiscono, gli occhi non sanno dove posarsi davanti a tante delizie…dolciumi, succhi di frutta, spezie, un paradiso per i golosi come me. In ogni angolo c’è qualcosa da vedere, da annusare e possibilmente assaggiare, e i punti di ristoro pieni di tapas cucinate al momento sono presi d’assalto a tutte le ore…Una volta conquistato uno sgabello, ordiniamo l’immancabile tortilla, un frittatone pieno di verdure saporitissime accompagnato da un bicchiere di vino bianco. Si mangia un po’ scomodi appollaiati al bancone, ma da una soddisfazione tutta speciale far parte di quella colorata confusione.

Succhi di frutta al mercato della Bouqueria

Ancora il mercato

e ancora (non è un posto per vegetariani...)

frutta secca...

...e frutta fresca

Chiudiamo il pranzo con un succo di frutta fresca, e ci rituffiamo nella confusione delle Ramblas. Il sole splende, ed è piacevolissimo camminare per il viale a quest’ora…arriviamo al monumento a Colombo che domina il mare, approfittiamo dell’ascensore per salire e goderci il nostro primo panorama della città.

Verso il mare

Verso la città e las Ramblas

Ne vale la pena…ci affacciamo dalle finestre soddisfatti per avere scelto questa bella città. Da una parte il mare che riflette la luce in bagliori dorati, in mezzo la città e le sue strade animate, sullo sfondo le colline…moderno e antico che si fondono assieme senza grossi conflitti…riscendiamo salutando i gabbiani e ci dirigiamo verso il mare e il Passeig de Colon. Da qui un pontile in legno conduce ad un moderno centro commerciale ricoperto di specchi, il Maremagnum. Negozi, ristoranti, caffè all’aperto, cinema multisala…

Boa :-)

pontile

Il monumento a Colombo

Giusto il tempo di prenderci un caffè e ci rimettiamo in cammino. Torniamo indietro verso l’hotel, fermandoci ad ammirare piccoli dettagli: fontanelle-scultura, palazzi con decorazioni curiose, edifici dall’architettura particolare.
Una pausa in hotel per il cambio di scarpe e ci si avventura alla scoperta del Barrio Gotico e delle sue stradine. Riusciamo a visitare la Cattedrale prima che arrivi la folla. Abbiamo il tempo di girarla con calma, di visitare il chiostro con le sue 13 oche, che rappresentano gli anni del martirio di Santa Eulalia, patrona della città. Raggiungiamo la terrazza sul tetto della chiesa proprio al tramonto, gustandoci il secondo panorama della giornata. Peccato per le impalcature, che rovinano un po’ il paesaggio…ma la vista è comunque molto suggestiva.

Scorcio del Barrio Gotico

Il chiostro della Cattedrale

Dalla terrazza

Sullo sfondo a destra la Sagrada Familia

Usciti dalla cattedrale, felici per aver evitato la lunga fila che si snoda davanti all’ingresso principale, bighelloniamo tra le bancarelle di un mercatino natalizio…accessori per presepi, mazzetti di vischio di tutte le forme possibili, statuine dalle forme più curiose.

Ci fermiamo in un bar per una cioccolata ristoratrice, io riesco a resistere ai churros, i dolcetti di pasta bigné fritta dalla forma a ferro di cavallo…chiacchiero in uno spagnolo maccheronico con la vicina di tavolo, una socievolissima signora malagueña che ci ha preso in simpatia. Mi fa piacere accorgermi che a distanza di anni mi ricordo un po’ dello spagnolo imparato a scuola e riesco a seguirla senza difficoltà.

Strade illuminate


Usciti dal bar, ancora qualche giro tra le vie illuminate e scappiamo, stanchissimi, in albergo. La sveglia delle 5 si fa sentire e ceniamo con una macedonia di frutta esotica comprata al mercato...Domami ci aspetta la visita delle case di Gaudì…ne vedrete delle belle…

*Ovviamente le foto sono mie...e le vedete meglio cliccandoci su....

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