martedì 24 giugno 2014

Il viaggio – Premessa


(data post originale: 11/03/2008) - Per organizzare il mio soggiorno ad Istanbul avevo pensato di acquistare un pacchetto Last Minute sul Web…ho già utilizzato questa formula per il mio mini tour in Tunisia e mi sono trovata piuttosto bene, risparmiando anche parecchi soldini.
Ma in questo caso la ricerca è stata più difficile del previsto…frugando per la rete invece di offerte vantaggiose ho trovato parecchi “pacchetti-sòla”, confezionati a tariffe ridotte solo per alberghi piuttosto decentrati o con voli ad orari del tutto improponibili.
Proporre una visita di 4 giorni con arrivo alle 23 e rientro alle 8 di mattina significa buttare via 2 giorni e averne solo 2 interi a disposizione per visitare la città.
Così, dopo una serie di proposte poco attraenti, mi sono decisa a creare il mio Vale-pacchetto personale: volo prenotato su Expedia e hotel (su consiglio dell’amica Sara, che vi ha soggiornato lo scorso settembre) cercato ad una buona tariffa su Booking.com. Nel caso voleste organizzare un viaggio, vi consiglio di cuore quest’ultimo sito. Oltre alle tariffe e alla descrizione abbastanza dettagliata dell’hotel, troverete (importantissimi) i giudizi di chi vi ha soggiornato…tanto per farvi un’idea di cosa potete aspettarvi dalle varie strutture.
La prenotazione è confermata al momento, si lascia a garanzia il numero della carta di credito, ma il pagamento effettivo avviene solo alla fine del soggiorno, che resta annullabile senza spese fino ad un giorno prima della partenza. Davvero comodo.
Al rientro dal viaggio si riceve via e-mail un questionario con cui esprimere il nostro giudizio complessivo sull’albergo e sui suoi servizi.
Il Vale-pacchetto finale prevedeva la partenza da Roma alle 9.50 con arrivo ad Istanbul alle 13.20…e da qui comincia la nostra avventura…

La sveglia del giorno di partenza è sempre carica di mille aspettative…non ti pesa neanche se è puntata alla solita ora, perché sai che ti aspetta una giornata importante e piena di novità.
Il tempo è brutto, anzi, pessimo. Piove dalla notte precedente, in macchina il percorso verso l’aeroporto sembra quasi infinito…
Arriviamo al check-in molto presto. Bene. Odio le file, e cerco sempre di sbrigare le formalità di rito (sempre più numerose, di questi tempi) al più presto…
Al controllo bagagli gli addetti sono già belli arzilli e si divertono a sfottere un gruppo di turisti cinesi. Mi vergogno per loro, sperando che qualcuno della comitiva conosca un minimo di italiano e riesca a rispondere per le rime alle loro provocazioni decisamente idiote (“Ahò, sti cinesi so’ proprio tardi, nun capiscono ggnente!”)…Bell’esempio di calore e accoglienza italiana.
Al bar facciamo colazione con un cornetto impastato con farina e calce viva, a giudicare dalla consistenza, e dopo un’attesa che sembra interminabile saliamo sul mitico pulmino che ci porta fino alla coda dell’aeromobile.
Continua a piovere…le gocce sui finestrini sembrano lacrime di qualche divinità infelice…sembra quasi un presagio negativo, se non fosse che il cielo, mentre l’aereo comincia a rullare sulla pista, diventa all’improvviso di “quel” colore e io comincio a cercare facendo vagare lo sguardo nel verde attorno a noi.
Eccolo là: un bellissimo arcobaleno che ci augura buon viaggio, la sua pentola d’oro è il premio di una meta tanto attesa, che sembra ancora così distante da non essere reale…

Ormai sopra le nuvole, il sole splende. Lo steward disattento mi rovescia addosso il tè (evviva l’efficienza!) ma io sono persa nelle mille sensazioni di attesa-curiosità-impazienza e penso a cosa vedrò per primo, a come sarà…dimenticando tutto quello che mi lascio alle spalle e facendo rotolare i pensieri su quelle nuvole che sembrano ovatta e panna montata.

Questo è il mio viaggio…mentre leggo la guida della Lonely Planet che mi accompagnerà alla scoperta della città magica…e dura tanto e poco nello stesso tempo. Un attimo sospeso nel tempo che mi trascina in un mondo nuovo e diverso…La mia vacanza, la mia Istanbul.

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