mercoledì 25 giugno 2014

Briciole d’Irlanda - prima parte



(data originale post: 21/07/2009)

Prima di cominciare con il resoconto del viaggio (stavolta sarà necessariamente ridotto per motivi di spazio e tempo) pensavo di buttare giù qualche impressione generale raccolta in questi 15 giorni trascorsi alla scoperta dell’Isola.
Inizierei ringraziando di nuovo tutti quelli che hanno reso possibile e bella questa vacanza-regalo, permettendomi di prenotare alberghi particolari e di starmene in giro per questo splendido paese due settimane di seguito senza paura di restare in bolletta.
Due settimane, in realtà, volano in fretta e non sono sufficienti per gustarsi tutto con calma, ma ci hanno offerto una bella panoramica di posti, persone, paesaggi e cultura.
Ecco un po’ di impressioni in ordine sparso.

Il verde – La chiamano, a ragione, la “verde Irlanda”… le foto che trovate sul web fanno mille promesse , e questo splendido paese le mantiene tutte. Un verde particolare, con infinite sfumature, che cambiano con il mutare della luce del sole…distese sconfinate d’erba, colline, montagne, campi…la natura prevale sulla città. Anche nei centri abitati, grandi spazi sono dedicati ai giardini pubblici. E sono giardini “veri”, tutti da vivere, dove si può camminare senza fare lo slalom tra cartacce e bottiglie abbandonate, e prendersi momenti di relax sdraiandosi a terra, senza paura di sporcarsi con i “ricordini” di qualche cane indisciplinato…Le multe per chi sporca sono molto salate e il senso civico molto radicato.
Ogni castello e palazzo ha la sua tenuta, veri e propri parchi curatissimi, spesso con piante esotiche e fiori di tutte le dimensioni…I campi da golf abbondano in tutto il paese, e quell’erba fitta, che sembra quasi moquette, ci fa dimenticare il grigio dell’asfalto trasmettendo un senso di pace e tranquillità.
Per gli amanti della natura, sia di quella “addomesticata” che di quella selvaggia, l’Irlanda è la meta ideale: il suo verde è davvero per tutti i gusti.

Il tempo – La prima cosa che mi hanno detto quando ho parlato del mio viaggio in Irlanda è stata “mmm, bello, però ricordati che piove sempre”. Non è un bel modo di prepararsi a partire, sapere di dover girare tutti i giorni con l’ombrello…ma vi dirò…non si tratta tanto di pioggia, quanto di instabilità.
Il tempo che abbiamo trovato non è stato particolarmente piovoso (pare che giugno sia un ottimo periodo per visitare il paese) quanto variabile.
Dei quindici giorni trascorsi sul posto, sarà stata fortuna, abbiamo trovato moltissime giornate di sole…ma più che giornate si tratta di “momenti”, più o meno lunghi, perché spesso il tempo cambia ogni 5 minuti, e disorienta un po’.
Ti svegli la mattina col cielo coperto di nubi, aspettandoti il peggio…poi il tempo di far colazione ed esci con un sole radioso che scalda persino il cuore…Passa una mezz’oretta e arriva una pioggerellina insidiosa, di quelle per cui non vale la pena di aprire l’ombrello, ma ti impasta i capelli in un groviglio informe. Gli abitanti del posto non ci fanno nemmeno caso…non cercano un riparo nemmeno sotto l’acqua scrosciante, continuano a camminare come se nulla fosse…forse perché riescono a capire che durerà poco, che è solo un attimo e a breve le nuvole se ne andranno.
Insomma, se decidete di fare un salto da quelle parti, vi sarà utilissimo un k-way. Oltre a ripararvi dalla pioggia, vi proteggerà anche dal vento e diventerà parte integrante del pratico abbigliamento “a strati”, necessario per fronteggiare ogni capriccio meteorologico.

L’armonia – avrei potuto parlare di “ordine”…ma non avrebbe reso l’idea allo stesso modo. Nelle cittadine irlandesi, come nelle campagne, le cose non sono semplicemente “al loro posto”…sono in armonia.
I marciapiedi sono puliti, le strade asfaltate alla perfezione, l’erba tagliata al punto giusto. Ogni posto da vedere ha il suo centro visitatori con bagni gratuiti, funzionanti e il più delle volte persino profumati. Brochure illustrate e cartine sono disponibili ovunque. La casa di campagna più sperduta ha i fiorellini alle finestre…sembra un altro pianeta. Fuggendo dal caos italo-metropolitano quasi un paradiso.
La prima cosa che mi salta in mente è che i nostri “amministratori” dovrebbero farci un giro e prendere esempio…L’Irlanda non è un paese particolarmente ricco, ma ha una dignità e un decoro che ci lascia davvero in ginocchio.

La disponibilità – in tutto il viaggio non ho trovato una singola persona sgarbata. Gli automobilisti sono disciplinati e rispettosi, danno la precedenza ai pedoni e ti fanno attraversare con un cenno della mano anche quando e dove non potresti. Se per strada ti fermi a guardare una cartina con aria perplessa, qualcuno spesso si ferma a chiederti se vuoi una mano. I cassieri dei negozi sono ottimi intrattenitori, ti chiedono da dove vieni, quanto tempo resti e ti augurano buone vacanze alla fine della conversazione. In ogni punto di ristoro, dal ristorante al pub, il cameriere di turno passa di tanto in tanto a chiederti se il cibo e le bevande sono di tuo gradimento. Questa serie di piccole cortesie, che a pensarci bene sono solo esempi di convivenza civile e buona educazione, ci lasciano a bocca aperta. Non ci siamo abituati. Nella grande città italiana, dove tutti si fanno i fatti loro e passi il tempo a sgomitare cercando di conquistare il tuo spazio mentre attorno a te tutti cercano di salirti sui piedi…i primi tempi fatichi quasi a crederci. E se qualcuno si avvicina a parlare la prima cosa che ti viene in mente è “ ma questo qui che vuole?”. Ma alle cose buone, per fortuna, ci si abitua in fretta…e la buona educazione, la cortesia e il buonumore degli irlandesi diventano ben presto una costante che rende ancora più sereno il nostro viaggio…e mette una gran voglia di tornare.

*Quello nella foto è un crumble di mele...ve ne parlo un'altra volta...

Nessun commento:

Posta un commento